Extraterrestri, torna il dibattito sull’opportunità di inviare messaggi nel cosmo

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Bibolottidi Vladimiro Bibolotti

 

Il problema della comunicazione con altre civiltà extraterrestri ha sempre affascinato l’uomo fin dalla notte dei tempi, sia come evento fortuito sia come mirato. Fortuito nel senso di trovarci di fronte ad un evento di contatto non cercato, come nel caso degli avvistamenti degli oggetti volanti non identificati, cioè i classici Ufo/Uap, oppure cercando intenzionalmente di inviare messaggi nello spazio, nella speranza che qualcuno sia in ascolto e risponda.

Il primo messaggio inviato dall’uomo verso potenziali civiltà extraterrestri fu quello partito dal radiotelescopio di Arecibo dal nome della località portoricana da dove fu lanciato il messaggio nel 1974, grazie al lavoro del Fisico Frank Drake padre del Seti, Search for Extra Terrestrial Intelligence. Più attivo rispetto al Seti il programma Meti, Message Extra-Terrestrial Intelligence, creato dal russo Alexander Zaitsev che aveva lanciato messaggi nello spazio dal radio telescopio di Evpatoria.

Il Problema dei 3 Corpi 1

Oggi è tornato prepotentemente alla ribalta il fascino di inviare un messaggio nello spazio, grazie al libro “Il problema dei tre corpi” dello scrittore cinese Liu Cixin, dando origine alla omonima e seguitissima serie televisiva.

 

Leggi l'articolo originale da "il Fatto Quotidiano"